Pensare liberaMente

giovedì 7 giugno 2012

Senza titolo....


Ho bisogno di stendermi e chiudere gli occhi; rimanere in silenzio e spegnere i pensieri.
Ascoltare neutralmente i moti del mio corpo, senza averne paura e senza esaltarmi.
La musica, forse certa musica di Ben Howard, nelle orecchie, somministrata però da raffinate cuffie, che mi isolino da tutto il resto, tranne dal lento incedere del respiro e il sinusoide battito del cuore.
Rimanere inermi a sentire questa mole pesante, tanto pesante da percepirmi immobile e atonico, spento come un grande TIR fiaccato che fa rifornimento.
Nelle orecchie nessuna parla ripetuta maniacalmente negli ultimi tre anni e più o trentotto mesi e un giorno.
Allontanarsi da questa terra e dalla nuova tremolante; allentare la morbosa curiosità di sapere come va.
Semplicemente e naturalmente va.
Va tutto avanti anche se io per un po’ non gioco, anche se io per un po’ mi stendo in silenzio, senza neanche osservare.
Voglio fare quello che voglio, quello che sento, senza sentirmi additato e giudicato dai flussi sinaptici che disgraziatamente ho contribuito a collegare.
Si fermi la serotonina, si fermi ogni cosa, si fermi questo cazzo di treno che non ho scelto di prendere.
Voglio scendere e risalire sul mio treno, quello che passa tutti i giorni a tutte le ore e che io lascio andare, incapace di staccarmi dalla motrice sbagliata.
Ormai ti ho vista, so che ci sei e se, macchè, appena riesco a scendere da questo scompartimento nauseabondo, ti salto in groppa a sentire aria fresca sbattermi in faccia.
Il primo respiro mi entrerà dentro a portare via i legacci di tanta inconsapevolezza.
Attenta, ho le scarpe nuove e ho preso la rincorsa.
Arrivo vita mia.