Pensare liberaMente

martedì 16 luglio 2013

Noi ? Gran figli di puttana


Toscani tu sei un povero coglione, adesso puoi anche denunciarmi, ma sempre un povero coglione rimani.
Ero, fino a poche ore fa, un tuo estimatore, con quelle campagne pubblicitarie così fuori di testa, al limite dell’indecenza, ma quello che hai detto oggi, sulla nostra città, merita un contraddittorio a distanza, tanto forte, quanto sono state forti le tue parole.
Questa città non è una puttana. Questa città l’ha fondata Federico II° 800 anni fa, e, ad un’anziana signora, non si da della puttana; mai.
Questa città, tradita dalla natura, come dici tu, non è stata tradita dalla natura, ma da chi non è stato in grado di assecondare il territorio che richiedeva e richiede un’attenzione particolare nel costruire.
Questa città, la natura di questa città, ci regala spettacoli senza paragoni, dai colori dell’autunno, ai bianchi di ogni genere della neve che ci coccola tutto l’anno, al giallo delle ginestre adesso in fiore, a tutti i toni del verde degli alberi delle nostre montagne.
Questa città va conservata, nel possibile di com’era dov’era; non è un tuo scatto sfocato che sposti nel cestino, e non esiste neanche un photoshop ad hoc per noi; c’è da aspettare e noi, testardi e fieri, aspettiamo. Poi stai tranquillo, tra noi ce le diamo di santa ragione tutti i giorni, siamo logori e sfibrati, ma non molliamo mai. Siamo rugbisti noi, anche di fronte ad una palese sconfitta onoriamo la partita fino alla fine e poi rendiamo gli onori ai vincitori.
Ma che cazzo ne sai tu ?
Ma che cazzo parli tu ?
Ma che cazzo pontifichi tu ?
Io non ti conosco, ma non devi essere una bella persona.
Fosse per me ti bandirei dalla nostra città; anzi no, verrei adesso in Piazza e ti prenderei a calci nel culo fino a Porta Napoli, ti cancellerei le foto di questa “puttana” e cancellerei anche te e il tuo nome.
Ti lascerei morire senza lasciarti la possibilità di vedere lo splendore della nostra città che piano piano rinasce.
Torna da dove sei venuto, e a quelli che incontri, di loro che il culo  rotto te l’hanno fatto dei "gran figli di puttana".

lunedì 8 luglio 2013

Fossi il Sindaco mi metterei a piangere !


Fossi il Sindaco mi metterei a piangere !
Fossi il Funzionario del Comune o l’Assessore alla Ricostruzione mi metterei a piangere !
Non solo mi metterei a piangere, ma stravolgerei il modo di demolire.
Assumerei orde di scalpellini come quelli dell’antico Egitto e chiederei loro di fare piano piano, il minimo rumore e soprattutto bagnare i sassi uno ad uno per non alzare neanche un microgrammo di polvere.
Ecco perché non faccio politica, ne attiva ne passiva…! Spenderei troppi soldi in fazzoletti di carta per asciugare le lacrime.
Leggo su abruzzoweb.it (link) che il tanto (da me) sperato abbattimento di uno dei tanti scempi, ancora in piedi con lo sputo, che fanno male sia agli occhi che al cuore, suscita lamentele per l’elevato livello di polvere che si riversa nell’atmosfera.
Ci sono passato, sia a vedere che controllare quanta polvere si stesse facendo ! Non mi sono sperticato nel dire “se” si stesse facendo polvere, ma “quanta” se ne stesse facendo.
Beh, non mi sono dovuto spolverare gli abiti, forse asciugare !
Già, quando si mette mano ad una demolizione, la questione non è se si farà polvere ma di quanta se ne farà, o se vi piace di più, di quanta se ne riuscirà ad abbattere.
Posso assicurare che nessuna demolizione viene autorizzata se non vengono garantiti gli standard minimi di sicurezza ivi compresa quella che riguarda la dispersione delle polveri.
Se aguzzate la vista noterete che in ogni cantiere in cui si stia demolendo c’è sempre, ma sempre, una lancia, pompa o cannone da innevamento, che riversa litri e litri di acqua sui punti sensibili e su tutto il sito.
Quando il demolito cade a terra, un filo di polvere viene su, ma man mano che tutto diventa un pantano di fango, non si alza neanche più quella.
Ma si sa, a L’Aquila se sta bene Rocco sta bene tutta la Rocca e quindi, per la proprietà transitiva dell’egoistica filastrocca, succede che, se si demolisce vicino casa…beh apriti cielo !
Però all’immondizia che si spinge nei polmoni respirando nel traffico…quella no, ognuno esce con la propria macchina riversando chili e chili di CO2 che benissimo non fa !
Noi (uffici pubblici) ce la stiamo mettendo tutta per fare bene e veloce, e soprattutto in sicurezza, a chi si lamenta mando un caloroso…..una calorosa richiesta di pazienza, altrimenti qui si ferma tutto se chiamiamo gli scalpellini di cui sopra.
Certo che è dura eh !
Comunque se passate di là non aprite il finestrino, non rallentate per guardare, non andate nemmeno a guardare, se la polvere è causa di ogni qualsiasi tipo di allergia; tirate dritto facendo ovviamente attenzione.
Posso consigliare a chi soffre di asma, che in questo periodo, è bene che tenga sempre con se il broncodilatatore, perché che piaccia o meno, polvere se ne fa, il minimo, ma se ne fa.
A tutti gli altri posso consigliare di portare un po’ più di pazienza, d’altronde non è che smacchiamo giaguari…!
Al Sindaco tutta la mia solidarietà !

giovedì 4 luglio 2013

Incuria ad oltranza.


Sono tremendamente dispiaciuto per l’incendio al Progetto C.A.S.E. di Sassa; sono dispiaciuto per chi dovrà di nuovo migrare verso altri siti, magari dopo aver allacciato rapporti di buon vicinato; sono tremendamente dispiaciuto per gli ignari di vivere in una bomba ad orologeria, ma sono tremendamente incazzato con chi, pur avendo visto l’acqua colare sui fili elettrici, non ha fatto altro che chiamare Comune e Manutencoop (almeno è quello che ho letto).
Ma chiamare un elettricista no eh ?
Assistenza, assistenza, assistenza ad oltranza, anche se si sta rischiando la vita ?
Ma se chi, consapevole del rischio in corso, avesse avuto una casa in affitto regolare, che avrebbe fatto ?
Mi sfugge la differenza tra abitare in un Progetto C.A.S.E. e in una casa in affitto !
Ah si, il costo, anzi il NON costo, dell’affitto ovviamente !
Lì non si è pagato affitto ed utenze per un bel po’ di tempo; una chiamata ad un elettricista non sarebbe stata una tragedia, ed invece…niente da fare, noi italiani, aquilani, non ce la facciamo a non farci assistere, a stare a letto inflebbati e moribondi; bisognosi ed in ginocchio, quasi proni, ma quando c’è da non pagare o da prendere, tutti belli pimpanti ed aggiornati sull’ultimo comma dell’ordinanza  x&4$£…!
Per favore, riprendetevi la vostra vita, anche se si abita in un progetto C.A.S.E., siate presenti a voi stessi e abbiate ben chiaro il concetto di realtà. Abbiate cura della vostra casa, perché è lì che dormite la notte; non c’è un plotone armato a farvi la guardia notturna, e se e quando necessario chiamate prima un elettricista e poi il Comune per farvi eventualmente rimborsare.
Sarò ricoperto di critiche, ma io, a casa mia, chiamo sia l’elettricista che l’idraulico, e li pago pure !

lunedì 1 luglio 2013

Ma voi lo sapevate ?


Ieri era domenica e non essendo andato al mare, sono salito sulla mia moto, volevo andare a vedere la galleria “Serralunga”, che collega, finalmente, la piana delle Rocche con il versante opposto, la piana di Campo Felice !
L’accesso è ancora un po’ lasciato al caso, ma c’è ! Un paio di tornanti da gestire nel periodo invernale, causa, si spera, neve, ma l’accesso è “tranquillo”.
La galleria è veramente corta. Poco più di un chilometro et voilà…ci si trova dall’altra parte…senza muovere un dito, come per magia, si apre, appena usciti dal piccolo budello, di fronte alla magnificenza della natura…un po’ lunare come aspetto, ma per noi che abbiamo vissuto al di qua o al di la del “muro”, beh è una sensazione forte. 
Ho continuato a guidare, guardandomi attorno come se non fosse possibile essere passato dalle Rocche e ritrovarmi dalla parte di Lucoli ! Strano davvero.
Una nuova baita, un parcheggio enorme alla base degli impianti e un laghetto artificiale per l’innevazione controllata…WOW !
Poi ho ripreso la statale o provinciale…non so cosa sia, insomma la strada per Casamaina…attraversando la piana. Ad un certo punto il mio sguardo è stato catturato da una chiara opera dell’uomo che però era talmente ben fusa con l’ambiente circostante, che veramente non disturbava assolutamente la contemplazione dei luoghi. Una strada ben fatta e discreta con indicazioni visibili ma ben sposate con il contesto, indicavano testualmente: “CENTRO FEDERALE DI ADDESTRAMENTO SPORTIVO in QUOTA – C.O.N.I.” !
Ma dai !!!! Ma non ci voglio credere…J
Subito mi infilo per questo piccolo svincolo e l’opera dell’uomo mi appare subito più chiara, confusa con i colori, i monti e le sinuosità dell’ambiente che  lo ospita.
Azz…mi sono detto….!
Totò avrebbe esclamato: Alla faccia del bicarbonato di sodio !
Io non stavo più nella pelle, perché questo coso, questo edificio, basso, forse un paio di piani era aperto !!!!!
Un parcheggio esterno, non troppo esigente e un imbocco verso il basso che più tardi ho scoperto essere un enorme parcheggio interrato e sul quale era stata rimessa la stessa terra rimossa, per creare l’autorimessa. Ma proprio la stessa, non terra qualsiasi, la stessa, prelevata con cura come se si stesse intagliando un pezzo di pelle da reimpiantare…tutto per avere un impatto ambientale prossimo allo zero.
Il complesso….la costruzione era più grande, ma molto di più di quello che sembrava a prima vista, da quello sguardo dato dal bordo della strada. Questo edificio nascosto da siepi ed alberi autoctoni, credo piccole querce e faggi, celava al suo lato tutta una serie di piccoli edifici ad un piano, anch’essi raccolti dentro una specie di contenitore di vetro…eccezionale mi sono detto !
Nascosti alla vista di chicchessia, decine di pannelli solari e fotovoltaici…quelli che funzionano anche se è nuvoloso per intenderci e su di essi montati (questo l’ho saputo più tardi) un sistema di resistenze per evitare l’accumulo della neve. Ma dove siamo mi sono detto…! Voglio vedere la struttura, che si qua dentro…anche perché la scritta C.O.N.I. mi “autorizza” ad andare a vedere !
Alla reception un signore garbato (no, non c’era Charlize Theron) mi da il benvenuto e mi chiede se stessi cercando qualcosa o qualcuno. Io gli ho risposto che ero passato di la….e insomma quello che avevo visto.
“Eh si”, fa lui, molta gente si accorge in questo modo di noi, ci siamo ma no ci vediamo…un po’ come le medaglie olimpiche che tutti festeggiano, ma che, finiti i giochi, nessuno ricorda ! Ma meglio così, meno attenzione calciofila su di noi fa di questo posto un posto unico in Europa.
Cazzo ma noi di unico in Europa in questo momento c’abbiamo il terremoto e il Mammut ! Vabbè il mammut c’era pure prima…!
Mi presento, casualmente ho con me la tessera di allenatore di nuoto, gliela mostro e lui con faccia sfidereccia mi dice di seguirlo…come a dire “adesso ti faccio vedere io” !
Passiamo per un deliziosa sala da pranzo, che sembra molto più una bellissima mensa, senza tutto il plasticone delle mense a cui sono abituato e nella mia curiosità di igienista mi faccio portare nelle cucine. Acciaio a perdita d’occhio e una capacità di sfornare cibo da far impallidire chiunque, mi spiega il mio personale “Cicerone” !
Ma si…ma cosa si fa qui ?
Cosa si fa ??? Farebbe meglio a dire cosa non si fa ! Ribatte lui.
Ah si ?
Beh cominciamo dai, facciamolo !
Cosa vuol vedere prima ? Eh che ne so…non so cosa ci sia qui !
Allora cominciamo dalle palestre, fa Cicerone !
Le palestre ? Cioè c’è più di una palestra ?
Eccome !
C’è la pesistica, c’è il cardio, c’è la sala bike, la palestra laboratorio e cosa più interessante per lei, c’è la vasca per il nuoto controcorrente dotata di quattro telecamere di cui tre subacquee, come quella che sta alla Scuola dello Sport di Roma….l’ha mai vista ?
Certo, c’ho anche studiato a dire il vero…! (qui ho alzato un po’ la cresta…non volevo che pensasse che fossi un novizio.)
Ecco queste sono le palestre…mentre passiamo da un all’altra, tutte illuminate dalla luce naturale con una certa schermatura dei vetri !
Ma questi vetri un po’ scuri è per evitare l’abbagliamento da neve ? Chiedo !
Si anche, ma attraverso i vetri è possibile produrre energia…come se fossero dei pannelli solari, solo che sono trasparenti ma non completamente.
Alla faccia !
Ecco qui ci sono i laboratori di ricerca vera e propria dotata di tutti gli strumenti diagnostici che posso servire e poi ancora la sala massaggi e fisioterapia, le saune per uomini e donne e questi sono gli spogliatoi.
Fino qui ero rimasto a dir poco esterrefatto !
Volevo andare via e scrivere sul mio blog, ma…!
Guardi, scendendo qui si va in piscina.
In piscina ???????
Si in piscina, perché ? Fa lui sapendo che sarei rimasto di m… sasso !
Abbiamo una piscina per allenamento in quota, almeno chi vuole non deve andare per forza al Sestriere o a Flagstaff per allenarsi in altura, perché qui sa, siamo quasi a 1600 metri !
Si lo so a quanto siamo qui…! Io abito a L’Aquila.
A L’Aquila, come va con il terremoto ?
Di merda, ecco come va !
Ma vediamo la piscina, si può ?
Certo.
Boom…piscina 25 metri per 10 corsie, geo-riscaldata e a ricondizionamento dell’aria.
Cioè ?
Cioè il calore che evapora dall’acqua non viene disperso, ma riscalda sia l’acqua che l’ambiente !
Immagino che qui l’energia prodotta sia sufficiente a far funzionare tutto o quasi ?
Beh non proprio, in realtà una quota la reimmettiamo in rete, a noi c’avanza !
Me c….!
Da questa parte si va a quella che chiamiamo foresteria, stanze da due, tre e quattro. Abbiamo una capienza di duecento posti letto più il personale fisso.
Sa qui si lavora tutto l’anno e dalle prenotazioni che abbiamo, non avremo un mese libero fino ad agosto 2014 !
Drin drin drin…drin drin drin…la mia saglia suona, cazzo sono le sette e mezza ho fatto tardi devo andare a lavorare. Ma che sogno mi sono fatto ? Magari eh ?
Vabbè dai doccia e poi mi aspetta il mio container !



PS: la galleria però esiste veramente eh…!