È il giorno delle grandi scampagnate, il lunedì di Pasqua…la
famigerata “Pasquetta”, quella che se non torni a casa impregnato di fumo di
pecora alla brace non vale. Quest’anno agli ultras (che Dio li benedica) della
pecora non è andata poi così bene…! Tempo incerto, fresco…freddo più che altro,
anche se poi ci si organizza nei giardini e nelle case dove un barbecue è
sempre pronto, e così sia.
Certo che dopo il pranzo di Pasqua, continuare a mangiare…mh non me
la sono sentita; ho dormito, fino a tardi, mezzogiorno forse. Mi sono alzato un
po’ rinco…un paio di telefonate, che fai che non fai, non a mangiare non
vengo….non so che faccio ! Ma de che, direbbero a Roma.
Quello che avrei fatto oggi, meteo permettendo, lo sapevo già da un
po’ di giorni.
Monte Ocre (salendo verso Castelvecchio) |
Un bel giro in moto, tra le strade ancora per niente gommate dai
miei compari motociclisti, quelli che hanno ancora, giustamente, la moto in
garage attaccata al mantenitore di carica, ma sono sicuro, prontissimi alla
prima uscita stagionale.
Per me oggi è la quarta…anche se in realtà sono uscito anche il 28
dicembre (la moto compiva un anno e non potevo non portarla a fare un giro),
quindi non c’è una grande soluzione di continuità tra la scorsa stagione e
l’attuale, per me abbondantemente cominciata.
Il giro l’avevo in mente già ! Pensavo fosse più corto, ma sapevo
sarebbe stato divertente, e lo è stato più di quello che speravo.
Con me da quest’anno porto sempre la macchina fotografica, una reflex…una
passione nata più di vent’anni fa, poi sopita e oggi tornata a farmi compagnia.
Guido, osservo, non mi distraggo mai, entro ed esco con chiaro
“godimento” da curve, curvoni e tornanti delle nostre montagne, ma un occhio al
panorama a 4:3 o 35mm lo do sempre !!!
Umh si è fatta quasi l’una….! Mi preparo, giacca, pantaloni e
stivali…casco, guanti e collare antitutto !!!!
Si va.
Direzione San Pio delle Camere, la strada corre dritta e noiosa
fino alle prime rampe che portano da San Pio delle Camere fino a Castelvecchio
Calvisio.
Castevecchio Calvisio sullo sfondo |
Ahhh ! Eccole qui, le avevo percorse settimana scorsa in
macchina…per lavoro, e già ne degustavo gli allunghi, le staccate, le entrate e
le uscite da quelle curve fatte a posta per le due ruote a motore. Avevo
ragione, ma arrivo in troppo poco tempo a Castelvecchio !!!
Di lì giù a destra c’è il bivio per Calascio e la sua Rocca, la
strada è più lunga di quello che sembrava, bella, non molto rovinata, un paio
di tornanti (poco segnalati) e bellissime mezze curve da fare in pieno (di
prudenza ovviamente).
Terza, quarta, quinta…la strada si fa più dritta e mi permette di
salire di giri con le marce più alte; anche la velocità si fa decisamente più
sostenuta, non sembra (coperto come sono non sento un solo brivido di freddo),
ma il termometro della moto segna +8 !
Calscio e la sua Rocca |
Per quel breve tratto che attraversa l’abitato di Calascio alzo il
casco e sento l’aria che è decisamente fredda…! Giù la visiera, giù una marcia,
si passa oltre verso Castel del Monte.
Strada fantastica, a volte troppo stretta e mal tenuta, ma basta saperlo ! Quei chilometri di curve
montane che dividono Calascio da Castel del Monte sono un concerto se si
ascolta il suono del mio scarico.
La temperatura si abbassa ulteriormente, ormai siamo a +5-6 gradi,
ma si va su, in solitaria assoluta, fino ad entrare in paese tra gli sguardi un
po’ basiti dei turisti che in verità ci sono su !
Castel del Monte |
Parcheggio, mi sfilo guanti e casco. Una breve sosta per un caffè e
si torna a guidare.
Scendo verso Calascio e lì a seguire la strada mi porta a Santo
Stefano di Sessanio (attenzione ci sono lavori in corso e la strada è piena di
brecciolino), quindi piano piano entro nella parte bassa di Santo Stefano, ne
esco e comincio a far riprendere “coscienza” al motore.
Rocca Calascio |
Da lì fino all’entrata di Barisciano è l’atto secondo del concerto
già iniziato prima. Un po’ più di accortezza perché da questa parte del
“tracciato”, segnali di veicoli a quattro ruote ve ne sono.
Tutto liscio. Riprendo la SS 17 e mi dirigo versa L’Aquila; un
“collega” a due ruote mi sorpassa e mi saluta, ovviamente. Da lì la strada ritorna
a farsi monotona.
C’è ancora da arrivare ad Assergi a fare un saluto promesso.
Le gole di Tempera mi tentano, ma la prudenza pure !
Un saluto inatteso agli amici che stanno cuocendo la pecora, due
chiacchiere e la seconda sigaretta della giornata. Poi via (senza toccare
carne…) verso casa.
Ancora la Rocca di Calscio |
Alla fine si sono fatte le quattro e un quarto e mi sono fatto 135
km !
Buona Pasquetta a tutti.