Ho aspettato perché la rabbia, l’incredulità e il
senso di impotenza si sedassero almeno un po’.
Tentativo non riuscito!
Il nostro illuminato Sindaco, insieme (suppongo)
alla nostra illuminata Giunta Comunale, ha deciso: sgomberiamo 124 alloggi del
ProLAGER C.A.S.E. per motivi di sicurezza.
Quindi 124 nuclei familiari saranno “deportati”
da qualche altra parte e saranno costretti a ri – ricominciare (se tutto è
andato bene…altrimenti di “ri” ce ne servono molti di più) da capo.
Viste le distanze, ormai dilatate all’inverosimile
di quel che resta di questa città, immagino che i 124 nuclei deportati,
dovranno rivedere e riorganizzare il quotidiano; la scuola dei figli, la
piscina, il tragitto casa-scuola-lavoro e l’inverso, il supermercato, il
negozio al dettaglio, la farmacia, l’edicola e tutti i caxxi che vi vengono in
mente.
Scusate! più scrivo più mi altero.
Non solo!
Si troveranno dentro abitazioni nuove, “fredde”,
svuotate di quel “calore familiare” che forse in questi 6 anni e mezzo erano
riusciti a ricomporre.
Vogliamo dire che gli adulti si devono adattare?
Diciamolo per semplicità (come immagino abbiamo
fatto “gli illuminati”), sapendo però che stiamo dicendo una…..CAttiveria.
E i bambini? E gli adolescenti?
Loro del terremoto o non ne hanno ricordo o se ne
hanno è solo abbastanza sbiadito, un ricordo fortunatamente vago, non così’
lucido come noi “adulti”, quindi non vivono fortunatamente, quel senso di
temporaneità perenne; hanno organizzato la loro vita, i loro giochi, i lori
amici e amiche, il loro spazio verde, le loro abitudini; sanno che la mamma lavora, e allora il
pomeriggio lo passeranno nelle mani fidate della sig.ra Maria che è in pensione
e che ama prendersi cura di questi piccoli bambini come fossero suoi nipoti….perché
magari la sig.ra Maria i nipoti li ha a 30 km di distanza….in un altro proLAGER
C.A.S.E..
Questo è solo uno delle decine di scenari che mi
sono immaginato e che mi hanno avvelenato ancora e ancora; di nuovo.
Il problema c’è, pare indubbio, anche se in
questi periodi di scaricabarile….non lo so…!
Ma per prudenza diciamo che esiste ed è concreto.
È veramente necessario, sig. Sindaco e sig.ri
della Giunta Comunale, far pagare il prezzo più alto ai più indifesi?
Non potete spremere un po’ di più le meningi partendo
dall’assunto categorico che le persone sono esseri viventi, sociali, a volte
fragili, e che dalla loro tutela si deve partire?
La deportazione NON è la soluzione.
La soluzione?
Non la posso conoscere e neanche provare ad
elaborare perché mi mancano molti elementi, gli stessi elementi che probabilmente
i nostri amministratori utilizzano come foglia di fico per non trovare una
soluzione alternativa, salvaguardante.
Voi siete lì, ci siete voluti essere…non come
quelli della scorsa amministrazione che “ci si sono ritrovati”.
Voi siete lì per RISOLVERE PROBLEMI, non per
crearne altri.
La DEPORTAZIONE di 124 nuclei familiari è tutto quello
che avete saputo partorire?
Forse una soluzione alternativa che difenda la
persona, bada bene, a 360 gradi, e non solo dal pericolo del balcone, c’è,
esiste. Sono sicuro che c’è.
Impegnatevi di più.
Sindaco annulli l’ordinanza, o si dimetta lei e
tutta la sua ciurma.
Scollate i deretani dalle sedie perché a noi
serve gente capace…non politici appoltronati.
Scusate, io non sono uno dei 124, ma qualcuno
qualche parola doveva pure dirla.
L’ho detta.
Aspetto…!
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