Pensare liberaMente

venerdì 15 aprile 2016

Il veicolo dei pensieri

Mi chiedo se a volte sia meglio dimenticare o accettare che un ricordo ti rimanga dentro.
Se fossimo in grado di decidere su cosa conservare e cosa cancellare dal nostro vissuto, allora questa domanda non troverebbe senso, ma, volenti o nolenti, dentro ci rimane sempre quello che ha toccato e fatto vibrare le corde della nostra anima, che sia stata una melodia di suoni o una sonora stortura di note, o una melodia conclusa con una fragorosa stonata.
Insomma, pur non avendo gli strumenti per decidere, al di là dei pensieri, forse ci rimane dentro quello che ci deve rimanere, sia di bello che di brutto.
La sofferenza, quella, ho imparato essere un'altra cosa; comicamente le emozioni sfuggono al nostro controllo, totalmente.
Non ci crei ?
Allora ti chiedo di sentirti felice, anzi euforico, adesso in questo momento o arrabbiato, anzi furibondo sempre in questo momento.
Ci sei riuscito?
Evidentemente no, se non lo eri già prima di leggere queste righe; e ne sono sicuro.
Già, perché le emozioni, tipo ed intensità, dipendono dall'interpretazione o dal senso che diamo ai pensieri, sui quali però abbiamo, in parte consistente, il controllo.
Un pensiero irrazionale con forte probabilità genererà, in caso, una emozione irrazionale o fuori scala.
Allora pensare solo positivo ?
Certo che no, cioè, magari !!!!!!!
Ma osservare le cose da più punti di vista, questo si, eccome...!
E' la convinzione che esista un solo punto di osservazione che ci condiziona; condiziona pensieri ed emozioni.
Non dico che per ogni problema esista un punto di vista dal quale esso diventi magicamente un "non problema", ma l'accettazione, dopo aver vagliato ogni possibile soluzione, è la forma di strategia del pensiero meno perdente che abbiamo, di fronte ad un problema.
L'accettazione di se come degli altri per così come si è, come della cose della vita, credo ci ponga al riparo da conflitti interiori che provocano spesso inutile sofferenza, quando d'impeto, irrazionalmente o subconsciamente, i pensieri si scontrano con la nostra architettura del pensiero.
 
Boh, mi  venuta così!