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lunedì 18 luglio 2016

Irlanda del Nord - TT Man (parte prima)


Alle 6:30 del 28 maggio l’aria è fresca a L’Aquila, neanche a dirlo; sono uscito sul balcone per definire gli ultimi dettagli dell’abbigliamento della prima tappa.
La destinazione è l’Ulster (Irlanda del Nord) e l’Isola di Man (TT Trophy), il bagaglio è pronto come tutto il resto.
Manca solo il beauty dove mettere spazzolino e dentifricio, poi posso chiudere e montare la borsa waterproof sulla sella della moto.
Comincio a vestirmi, pantalone, stivali, maglia tecnica a manica lunga, l’amata camicia di jeans e giacca.
Ultimo sguardo e chiudo la porta di casa; la moto è bella e pronta. Carica, come me.
L’appuntamento è sull’A14, autogrill di Tortoreto Est alle 9.15.
Arrivo leggermente in anticipo, giusto il tempo di fare colazione e fumarmi una sigaretta; mi sento molto rilassato ed eccitato; come facciano a convivere queste due emozioni dentro di me non lo so, ma così è!
La “troupe” arriva, altri tre globetrotter in sella ai loro “ferri”; sono Glauco, Ludovico e Carlo.
Poche chiacchiere, si parte.
Riguardando, settimane dopo, i passaggi al Telepass, mi accorgo che usciamo ad Aosta-Monte Bianco alle 16.20…!
Bella tirata.
Passiamo il mote Bianco per 29,50 € e siamo in Francia.
L’unica cosa comoda delle autostrade francesi è che hanno gli autogrill con albergo.
Saliamo ancora per qualche centinaio di chilometri, c’è ancora tanta luce; poi, stanchi imbocchiamo un autogrill.
Per il primo giorno 1200 chilometri possono bastare.
Doccia, trucco e parrucco (siamo praticamente tutti e quattro pelati), jeans, t-shirt e scarpe comode.
Ceniamo mentre fuori si scatena il diluvio universale…l’abbiamo lisciato per fortuna, due chiacchiere una sigaretta e buonanotte, domani si parte presto, c’è da raggiungere la costa della Manica.
Per scrupolo Glauco controlla la disponibilità di posti sul traghetto da Cherbourg a Dublino: booking off!
Poco male, siamo in moto e cambiamo programma: Dieppe-Newhaven, ci facciamo un po’ di Galles.
La mattina presto arriva presto, tutti pronti, si va.
Siamo a Dieppe in poche ore, assicuriamo le moto nella stiva e ci godiamo la traversata di quattro ore su delle comode poltrone che non disdegnano una pennichella.
Attraccando a Newhaven ci ricordiamo di due cose: siamo un’ora indietro e soprattutto si guida a sinistra. Per me è la prima volta, ma in moto sei neutro, non come in macchina che guidi a sinistra, quindi problemi zero…solo un po’ strano…ma passa subito.
Saliamo su dalle coste delle manica per un centinaio di chilometri; la giornata è stata lunga e faticosa.
Troviamo da mangiare e dormire, forse anche un pub per una pinta, ma ben presto siamo a letto; i nostri altri mille chilometri li abbiamo fatti.
Sveglia con il caffè di Glauco, che porta sempre con se la moca e quanto serve per farsi un caffè in camera.
In meno di un’ora siamo in sella pronti ad attraversare il Galles; stasera si dorme Dublino!
A Holyhead ci imbarchiamo e in tre ore siamo in Irlanda, l’isola di smeraldo. Un sole sfavillante ci accoglie, fa anche caldo e nei due giri e passa attorno al centro di Dublino mi sudo quello che non avevo fatto prima!
Glauco è concentrato a cercare la traversa che ci avrebbe portato a ridosso di Temple Bar tanto che brucia non uno, non due ma ben tre semafori rossi. Noi tre a seguire, ne bruciamo uno, poi due…al terzo ce la facciamo una domanda…e ci fermiamo.
Più tardi Glauco non ricorderà di aver visto i semafori…! Vabbè cose che capitano...!
A Temple Bar è festa, il sole è ancora alto, come la latitudine che abbiamo raggiunto, e ragazzi e ragazze sono ben felici di godersi il “famoso sole di Dublino”.
Abbiamo una camera in un ostello proprio sopra Temple Bar. Ci affrettiamo e in un’oretta siamo tutti belli docciati ed in borghese.
C’è ancora luce, incredibile.
Il Temple Bar, quello con l’insegna rossa ad angolo esige una pinta; e sia.
Rimaniamo nel centro sempre stracolmo di gente che viene e che va; nonostante un filo di stanchezza non se ne parla di ritirarsi.
Andiamo in un altro pub poco fuori il cuore pulsante di Dublino e mangiamo lo spezzatino marinato nella Guinnes. Delicious !!!!!!
Torniamo tra la movida, un altro paio di pinte vanno giù, si è fatto buio anche a Dublino e tomo tomo cacchio cacchio ci ritiriamo nei tre metri quadri della camera dell’ostello.
Domani ci aspetta la Atlantic Wild Way !
 
 

 

 

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