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lunedì 25 luglio 2016

Irlanda del Nord - TT Man (ultima parte)

Alle 7:00 siamo in fila sul molo del porto di Douglas pronti per raggiungere Heysham. Tre ore e mettiamo le ruote di nuovo in Galles: destinazione Hull da dove la stessa sera ci imbarchiamo, su un traghetto a 13 ponti, per Rotterdam.
Abbiamo la cuccetta con l’oblò che guarda a proravia e il traghetto è enorme; siamo al deck 10 ma più su c’è ristorante, teatro e negozi.
La navigazione nel Mare del Nord è tranquilla, non il minimo beccheggio non il minimo rollio; dormiamo come sassi mentre riguadagniamo l’ora persa all’andata.
Con il fuso orario un po’ sballato c’è chi si sveglia alle 5:10, ma in realtà sono 4:10; Ludo, in stato di incoscienza, ricostruisce l’andamento delle ore…abbiamo perso un’ora all’andata, adesso la stiamo riguadagnando…quindi sono le 5:10.
Torniamo a dormire.
Un paio di ore dopo saliamo a fare colazione; il porto di Rotterdam è in vista, ma è enorme e la manovra di attracco ci dà il tempo di fare tutto con calma e poi scendere al deck 7 dove sono le moto.
È la mattina del 9 giugno; rimettiamo gli orologi (anche quelli delle moto) e cominciamo a scendere dall’Olanda verso la Germania; vogliamo evitare l’autostrada e passare due giorni sulla “Romantic Strasse”.
Lungo la strada incrociamo paesi che sembrano nuovi di pacca, impeccabili e incredibilmente tipici della Germania.
Uno di questi è Ochsenfurt, poco a nord di Norimberga.
Troviamo un B&B incantato, ricavato forse da un vecchio fienile; le stanze sono enormi e non ci manca proprio niente.
La cena è un trionfo di cucina locale; i locali sono estremamente cortesi e finita la cena facciamo due passi nel centro del paese: ci siamo solo noi!
Il giorno dopo ci svegliamo con tutta la calma del mondo; ci servono una colazione luculliana dopodiché saliamo ancora sulle moto: stasera si dorme in Italia.
E infatti concludiamo la Romantic Strasse e arriviamo a Garmish; un caffè tanto per fermarci un po’ e puntiamo verso l’Austria da dove saliamo verso il passo del Rombo.
Il passo alle 20:00 chiude per riaprire l’indomani alle 6:30 (mi sembra); noi siamo ai piedi del passo non molto prima che chiuda.
Dalla parte austriaca il passo sale dolcemente, non ci sono rampini e la strada sotto le ruote non si fa mai esageratamente ripida: in una parola meravigliosa; alle 7:45 siamo in cima al passo, il sole cala me allunga le ombre.
La temperatura a 2500 mt è bella fresca, scendiamo e ci godiamo il panorama. Qualche foto e cominciamo la discesa.
Dalla parte italiana questa è molto più aspra, piena di tornanti e piuttosto ripida, galleria scavate nella roccia e rivoli di acqua che scendono a valle; a me piace lo stesso così mi metto avanti e faccio io da apripista.
Il primo paese che incontriamo è San Leonardo in Passiria (praticamente Tirolo); si è fatto sera e agilmente troviamo da mangiare e dormire.
La mattina dopo ci svegliamo con la pioggia: argh…vabbè non ci possiamo lamentare, tanto più che è una pioggerella fina fina che ci accompagna fino a Trento non di più.
Per pranzo siamo a Bologna-San Lazzaro, usciamo dall’autostrada e ci fermiamo a mangiare un ottimo tortellino con la panna, mentre gli amici che ci sono venuti ad accogliere ci chiamano da quel di Badia di Moscheta, ultima tappa del nostro viaggio.
Nel tardo pomeriggio siamo A Badia di Moscheta, in pieno appennino tosco emiliano, non prima di aver fatto il passo della Raticosa.
Gli amici sono venuti sia in macchina sia in moto; il gruppo si infoltisce, la serata è un po’ parlare ancora troppo a caldo dei 15 giorni appena trascorsi.
La stanchezza, almeno per me, ha già preso il sopravvento da un paio di giorni, vado a dormire, ma poco dopo anche gli altri mi raggiungono.
La sveglia a Badia è sempre una gioia; cappuccino e torta della nonna sono un must.
Fatta colazione, salutato Dante e Riccardino ricomponiamo il bagaglio e andiamo verso Imola.
L’A14 che 16 giorni prima ci aveva accompagnati fuori dall’Italia stavolta ci riporta a a casa.
Come sempre succede il giorno del rientro ci sgraniamo e finiamo per farci gli ultimi 500 km da soli, e così anche questa volta.
Da parte mia non è il momento per ripensare a viaggio che si avvia a conclusione; è una cosa che farò nelle settimane a venire ed infatti queste righe le ho scritte dopo due mesi dalla partenza.
Ho avuto bisogno del mio tempo per metabolizzare tutto; i primi giorni non ricordavo niente…poi…!

Al prossimo tour.  

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