Pensare liberaMente

venerdì 5 gennaio 2018

Incastro e compromesso



Mi vogliono male!
Chi?
Ah beh sono in molti, non tutti, ma sono veramente tanti.
Perché? Che è successo?
Ma non è successo niente di epico, solo mi chiedo perché consigliare di fare una scelta che si rivelerà “CASTRANTE”. Oh “castrante” è un termine che uso io, però è figlia degli sbuffi, dei malcelati scontenti, dei piattumi esistenziali che traspaiono da questi consiglieri!
Ma chi sono, non ho capito, cioè non me lo hai detto!
Ah sì, beh sono gli uomini sposati o conviventi, il 99% di loro (lascio fuori un 1% per ogni evenienza), di quelli che conosco, mi chiedono, quella volta l’anno che ci vediamo, com’è la mia vita.
Cioè il ragionamento è questo: mi chiedono se sono ancora un single, io rispondo di sì, nei loro occhi si accende una luce di pacata rassegnazione, poi mi dicono: «ma perché non ti inguai pure tu, ti sposi, o vai a convivere e magari fai pure un figlio che ti stai facendo vecchio?».
Ma che cazzo di consiglio è?
Eh!
È quello che mi sto chiedendo anche io!
Cioè “mal comune mezzo gaudio”?
A sta cosa non c’ho mai creduto; ognuno ha a che fare con i propri guai, altro che mezzo gaudio!
E che pensi? Perché questo 99% di uomini vorrebbero indurti in errore?
Mah secondo me c’è quel velo di invidia che aleggia nell’aria e che vorrebbe vedermi in croce pure a me.
Oh dico “in croce”, ma è per enfatizzare il concetto eh!
Si si chiaro.
Poi ce ne sono di alcuni che mi dicono: «eh ma cominci ad avere un’età…una persona accanto ti aiuta…ti fa compagnia…poi quando ti fai vecchio ti serve…»
Non li tratto male perché è evidente che hanno preso una compagna di vita per una badante, ma ridendo gli dico “sì ma quella è la badante…quando e se mi servirà ne pagherò una”. Incredibile!
No vabbè, a sta cosa non ci si crede.
Ma hai la mia parola che mi succede.
Avrai i tuoi motivi sicuramente, ma ti va di spiegarmi un po’ questa tua repulsione? In fondo hai avuto rapporti di coppia anche tu in passato…poi che siano finiti ci sta’, ma quello che vorrei capire è «oggi tu che vuoi».
Che voglio? Io?
Niente!
Come niente?
Vorrei, e prendi questa mia affermazione con le pinze, vorrei in un certo senso, essere dimenticato.
Essere dimenticato?
Si ma non mi guardare come se volessi fuggire in Alaska e vivere da eremita dei frutti della natura. Dai cazzo.
Mah mi dici che vorresti essere dimenticato!
Eh, ma ti ho anche detto di prendere questa mia affermazione con le pinze, con i guanti…come te lo spiego…? Guarda un po’ oltre le semplici parole.
Spiegamelo allora.
Sei un rompicoglioni, lo sai?
Si, ma tu spiegami sta’ cosa.
Vedi nella mia vita, volente o nolente, mi sono sentito sempre in dovere, o mi hanno fatto sempre sentito in dovere (questa è una cosa che vado capendo giorno per giorno) di adeguarmi, di sostenere, di accontentare tutti tranne me.
Beh hai sbagliato tu!
Ne sto prendendo atto, ma quando si sbaglia e si comincia a sbagliare da giovincelli le cose cambiano, gli strumenti a disposizione per gestire la propria vita non sono tutti a disposizione.
Che vuoi dire, aspetta che mi perdo.
Che una sana educazione a credere in me stesso, a portare avanti le mie ambizioni le mie scelte, non l’ho pienamente ricevuta. Anzi.
E quindi?
E quindi se non hai le basi solide finisce che o fai scelte sbagliate o fai scegliere altri per te.
E a te cosa è successo?
Un mix; un po’ ho fatto scelte sbagliate io e un po’ ho lasciato che altri scegliessero per me.
Allora succede che arrivi ad un punto di non ritorno in cui non sai più chi sei e cosa sei e devi chiedere aiuto. A chi lo chiedi? A chi ti ha agevolato questo stato?
Beh sarebbe da incoscienti!
Appunto.
Lavori su te stesso, soffri perché è fisiologico, anche se non lo dai a vedere, e provi a ricostruire tutto da capo.
Cazz!
Tutto dall’inizio?
Beh dipende da dove hai lasciato!
Capito.
Giorno dopo giorno, passo dopo passo, ricomponi una tua coscienza, una tua morale, i tuoi gusti, scopri magari cose nuove, e ti ravvedi su cose vecchie…insomma il percorso non è né corto né rettilineo.
E tu l’hai fatto questo percorso?
Certo, e continuo…sotto altra forma, ma continuo a conoscere me nell’intimità. È una cosa «eccitante», tutti dovrebbero farlo: conoscere la propria intimità.
Certo quello che ci trovi non sempre è piacevole, ma sai “perdere sangue fa bene, stimola il midollo a produrne di nuovo e pulito”…se capisci quello che voglio dire.
Certo, non scordarti che stai parlando con te.
Beh e quindi le donne in tutto questo come si incastrano?
Non si incastrano…hai trovato il termine esatto.
Non ho approdi in cui le donne possano avere spazio.
Uhm…! Cioè schifi le donne?
No, non le schifo idiota, ma mi tengo a distanza.
Scusa ma scopi?
Ma che cazzo di domanda è? E poi lo sai!
Beh ma allora ti notizio che la donna perfetta non esiste, come non sei perfetto tu.
Lungi da me pensare una eresia del genere; io sono il primo imperfetto, il primo esigente, il primo rompicoglioni. E proprio perché so come sono fatto che non metto io in croce una donna.
Che poi alla fine, se vai a stringere, tutto si riassume in due sostantivi: incastro e compromesso.
Cioè, e la faccio finita qua, sicuramente esiste una donna in grado di incastrarsi con il mio essere e sicuramente io sarò portatore sano del giusto incastro per una donna; il problema è il compromesso.
Ricordi prima quando ti parlavo di ricostruire se stessi dalla base o comunque da dove ci si è persi?
Eh!
Eh! Nel ricostruire evidentemente ho compromesso il compromesso.
Tutto chiaro no?

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