Pensare liberaMente

lunedì 23 aprile 2012

Il voto più importante....


Siamo a meno di due settimane dal voto più importante della nostra vita. A meno di eventuali ulteriori disastri cui dovremo pagare dazio, non credo, che per il resto della nostra vita, saremo chiamati ad esercitare il nostro diritto – dovere di cittadini italiani ancorché aquilani, attraverso un voto di cotanta importanza.
Mi sarei aspettato una città unita, utopizzando un unico candidato Sindaco, cui la gente, noi, avremmo fatto quadrato attorno e difeso con i denti, come egli sarebbe stato altrettanto pronto a fare la stessa cosa per difendere i nostri diritti. Ma questa è fantapolitica ! E poi c’è bisogno democratico di una opposizione.
Senza nasconderci dietro un dito, e lontana da me l’idea di fare campagna elettorale, la “lotta” è ristretta tra il Sindaco uscente, Massimo Cialente e Giorgio De Matteis.
Mi sarei aspettato una certa convergenza verso i programmi dell’uno o dell’altro, un certo “smussamento” delle posizioni, come ha ben (stranamente) fatto D’Eramo e la sua Prospettiva 2022. Ci sarà un accordo del tipo ”do ut des”, come funzionale alla politica italiana, ma almeno mi è apparso un atteggiamento tendente alla città dell’Aquila, e non al personalismo elettorale, che tra l’altro si sarebbe dimostrato tanto debole quanto quello degli altri sei candidati.
Essi non hanno, a mio modo di vedere, nessuna possibilità, neanche di andare al ballottaggio.
Non tutti e sei avranno voti sufficienti per avere un consigliere comunale, mentre tutti e sei messi insieme indeboliscono il peso politico di una ipotetica vittoria al primo turno di Cialente o De Matteis.
Una cosa è presentarsi al Governo Regionale e Nazionale con l’appoggio di una città intera, un altro è andarci, passatemi il termine, con le “pezze al culo”, presentando un Sindaco espressione di una parte decisa della cittadinanza ed una parte indirizzata dal voto di ballottaggio.
Certo siamo in democrazia, ma questa volta, come ho spesso detto su questo blog, abbiamo bisogno di un condottiero, un generale forte di ogni soldato del suo esercito.
Abbiano gli sconfitti annunciati la consapevolezza di aver indebolito la città, e non arricchita.
Abbiano gli sconfitti annunciati la consapevolezza di aver disperso voti, voti preziosi che sarebbero pesati come macigni ai tavoli delle decisioni.
Abbiano gli sconfitti annunciati la consapevolezza di aver mostrato all’Italia, una città in lite con se stessa, non coesa ma rissosa e smembrata.
Abbiano gli sconfitti annunciati la consapevolezza che mai come in questa occasione la città avrebbe avuto bisogno di una maggioranza coesa e di una altrettanto opposizione espressione di una competizione bipolare.
Vogliano i miei concittadini onorare la città, rendendola forte davanti alle scelte che sarà chiamata a compiere nei prossimi 5 anni

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