Pensare liberaMente

sabato 30 gennaio 2016

Sei nata lì...

Sei nata lì,
tra quel salice e la panchina a fianco
lì, dove ci sono quei due ragazzi che sembrano litigare,
ma qui poi passa tutto.
Sei nata una sera d’estate
In centro c’ero un putiferio di gente
e noi volevamo solo stare insieme
da soli, mentre diventavamo tre senza saperlo.
Oggi te lo posso finalmente dire, sei grande
sei nata dall’amore,
quello che non ti lascia più,
quello che odora,
quello che scintilla
e a mangiarlo ha un sapore che solo chi lo sente può gustare
Sei nata sotto le stelle
Su un prato verde
Alla luce della luna
In un sera calda, quelle che questa città concede raramente
Sei nata senza senza paura
Sei nata perché dovevi, e da quando ci sei l’amore riusciamo anche a vederlo
Sei nata lì, vedi ?
Dove quei due di prima si stanno baciando,
te l’avevo detto che qui passa tutto
Sei nata e ci hai regalato la vita che forse neanche meritavamo
Sei nata e vorrei che rinascessi mille e mille volte.
Sei nata lì, adesso puoi dirlo a tua madre
Non ti crederà, ma dalle un bacio e abbracciala
Lei capirà
poi con lei ci parlo io. 
Sei nata lì...nel fantasia del mio cuore.

                                                                                                   Tuo papà


mercoledì 20 gennaio 2016

Veramente basta così poco?


Beh sono rimasto sorpreso dal successo che ha avuto il mio ultimo posto “gente di merda”, tantissimi visitatori e molti lettori.
Si perché alcuni strumenti di Google ti permettono di sapere chi si ferma a spizzare con l’occhio e che si ferma realmente a leggere i post…!
Ovviamente gli “spizzatori” sono stati considerevolmente superiori, ma come dicevo, i lettori hanno superato la media degli altri post.
È sempre così, quando il titolo di un post lascia presagire che si parli di qualcuno e non di qualcosa…lo “share” schizza alle stelle.
Va bene che siamo nella città dove la maldicenza è accettata dogmaticamente, ma che cazzo…ho scritto delle cose molto più interessanti che pochi hanno ritenuto di leggere, e invece quattro righe di sfogo fanno il pieno di capodanno.
Il vizio di spizzare dallo spioncino non se lo toglie nessuno eh?
E la cosa ancora più comica è che nessuno ha commentato, almeno su Google (dove si può commentare liberamente, ovviamente serve la mia approvazione alla pubblicazione del commento per motivi di privacy).
Basta leggere, nell’ombra del telefonino o del computer…! Chi sarà la gente di merda?
Beh se si lasciano andare i pensieri a ragionamenti compiuti non è difficile capire di chi si parla (e non è una singola persona, sia chiaro ed ad imperitura memoria).
D’altronde chi spia è già di per se una persona di merda…ergo…!
Possibile che nessuno abbia voglia di metterci la faccia, di contraddirmi, di aggiungere qualcosa ai miei ragionamenti? Niente eh? Ognuno si fa i cazzi suoi, ma con la prima pietra in mano?
Veramente basta così poco?
Mi viene una preoccupazione: di avere un pubblico galleggiante…!

sabato 16 gennaio 2016

Le persone di merda

Le persone di merda non si riconoscono tra la gente, e non hanno neanche una targhetta come quella dei diabetici.
Magari ce l’avessero.
Sembrano “normali”, una vita apparentemente normale, forse, ma forse, un lavoro, qualche amico o amica da usare, un cane o un gatto, una casa a sbafo anche simpaticamente arredata, forse una macchina senza troppe pretese, tanto c’è sempre qualcuno che ti muove il culo con la sua di macchina….l’aperitivo ma anche no, dello sport, un po’ di narcisismo, qualche deviazione morale, mai negata ma mai confessata, e un giorno che tira l’altro.
Magari capita anche di trovarsele sulla propria strada, magari ti frequenti e magari ci finisci a letto…perché tanto è così che va a finire.
Poi i tuoi giorni si uniscono ai suoi se non hai l’occhio di capire che la persona con la quale ti sei “scambiato la pelle” è veramente una merda, se non sei capace di vederlo ti ritrovi risucchiato nel buco nero che tutto attrae, anche la luce, tanto è vigorosa la sua forza di attrazione.
Magari ci caschi, e diventi uno zerbino, di quelli metti davanti la porta di casa per pulirti le scarpe, e cambi.
Ma quando cambi non stai più bene con te stesso, e la cosa paradossale è che chiedi aiuto alla persona più sbagliata che esista: la merda appunto!
Le persone di merda vogliono cambiarti, clonarti ai loro desideri, azioni, opere e missioni.
Le persone di merda si costruiscono un mondo tutto loro fatto di false e assurde sicurezze, di convinzioni, di dogmi e di finta pietas.
Le persone di merda ti baciano e poi ti piantano un proiettile tra gli occhi.
Le persone di merda ti svuotano dell’anima, dei pensieri e dei sentimenti.
E se non basta ti umiliano.
Le persone i merda parlano bene…e si comportano bene...!
Le persone di meda esistono.
Ne ho le prove...e non da oggi !

giovedì 14 gennaio 2016

La mente ? Mente !

Più vado avanti, più parlo, più osservo e più mi rendo conto che spesso il pensiero non collima con le azioni.
Mi affascina e mi calamita la profondità e la complessità della mente umana.
In parte studiata, in parte acquisita sul campo ed in parte appresa da robuste letture di eterogenei pensatori, la psicologia, il percorso del pensiero e dei suoi effetti, mi hanno sempre aperto nuove porte di approfondimento e intima riflessione.
Vissute sulla mia pelle, le esperienze di sofferenza dell’anima, alla fine arricchiscono sempre…se si è in grado di cogliere quella parte di buono incistato in quello che sentiamo essere “cattivo”.
Mi guardo dietro, i passi che ho percorso e, nella consapevolezza di non poter in nessun modo influenzare il passato né tantomeno il futuro, mi fermo avanzando su questo giorno, come domani mi fermerò ed avanzerò sul giorno che verrà.
Una tra le cose affascinanti sulle quali mi sono soffermato è un principio, quasi dogmatico che “la mente mente”, nel senso che spesso non dice la verità.
Non è oggettiva, ma anzi è catastroficamente legata ed appassionata del e al suo ragionamento, anch’esso spesso e volentieri illogico e come di dice, “disfunzionale”.
Il problema si pone nella trasmissione del pensiero tra le “stanze” del cervello (amigdala – cervello emozionale e corteccia cerebrale…tanto per citarne alcune).
La strada del pensiero difensionale, che per indole o patologia si crea (la nostra mente, noi creiamo), è un’autostrada a quattro corsie, mentre il percorso inverso è un specie di mulattiera, una strada stretta e tortuosa attraverso la quale ricondurre i pensieri disfunzionali una volta ripuliti, smontati ed oggettivati.
Quindi la comunicazione è impari a favore dell’irrazionale e a discapito del razionale!
Non mi addentro all’interno di pensieri disfunzionali che provocano o potrebbero provocare una vera o più patologie; non ho titolo, non sarebbe giusto e la mia formazione in materia non è si è spinta in questa vasta prateria.
Quello che però è sicuro e certo è che dietro ogni emozione (anche se non riusciamo a vederlo) c’è un pensiero; cioè sono i pensieri che muovono le emozioni; a noi non ci è data la possibilità di controllare e/o provocare le nostre emozioni (non parlo di quelle patologiche lo ripeto) …la prova è che se chiedessi a chiunque di essere o sentirsi felice o arrabbiato o triste sicuramente non sarebbe in grado di provare questa emozione a richiesta).
Al di là dei gusti personali, della personalità, dell’educazione ricevuta e del contesto sociale, c’è una parte intima ed arcaica dentro di noi che produce pensieri che evocano emozioni.
La maggior parte di noi è allo scuro di quanto accada e perché accada e quindi, premettendo che non è un nessun modo una ignoranza o una colpa, rimane in questo stato di quiete del pensiero…lascia che scorri…! Infatti lo strano sono io!
Chi crede di essere buono, non certo chi si comporta da malvagio, sarà convinto che le proprie azioni saranno interpretate come tali, chi crede di essere altruista altrettanto e così via.
Spesso è così, ma altrettanto spesso non lo è!
L’azione di bontà o di altruismo nasce da un pensiero (come tutto). Ma quel pensiero potrebbe non essere funzionale, cioè essere irrazionalmente votato al fine di compiere opere di bontà e misericordia come di altruismo, ma nell’oggettività delle cose potrebbe non essere così.
Potrebbe essere che la necessità di sentirsi buoni o altruisti (per indole o costrizione) partorisca una trappola mentale genitrice di pensieri soggettivamente funzionali, ma oggettivamente disfunzionali, che immessi nel circuito delle emozioni, ci facciano compiere azioni, ancora una volta soggettivamente buone, o altruiste, ma oggettivamente sterili se nono nocive se non tutt’altro che buone o altruistiche.
Peggio ancora è quando questo tipo di pensiero viene posto a barriera del proprio essere, a nascondere o proteggere chissà quale scheletro, dolore, rimpianto o quello che volete.
È la necessità (irrazionale) del nostro cervello emozionale (arcaico e poco intelligente) di sentirsi buono o altruista (altrimenti manderebbe un segnale di allarme a quegli automatismi responsabili di difendere la nostra incolumità…e mi fermo…!) e quindi elaborare pensieri che generino emozioni “falsamente” soddisfacenti.
Non so se non stato sufficientemente chiaro, sicuramente poco, ma quello su cui vorrei che si riflettesse è che le emozioni, e quindi anche i comportamenti e le interazioni sociali, più spesso di quanto immaginiamo, sono il risultato di una mediazione di comodo creata, a volte, per placare ad esempio la propria sensazione di inadeguatezza o colpa o paura o vergogna…!
Ad ogni modo i pensieri rimangono pensieri, fatti di interazione biochimiche, ma le azioni, le parole, i comportamenti influiscono pesantemente sulle persone cui sono rivolte.
Quindi attenzione, la mente, a nostra insaputa, produce la più grande quantità di bugie.
Sta a noi, volendo, farci un pensiero su.

A chi vuole buon lavoro.