Pensare liberaMente

giovedì 4 luglio 2013

Incuria ad oltranza.


Sono tremendamente dispiaciuto per l’incendio al Progetto C.A.S.E. di Sassa; sono dispiaciuto per chi dovrà di nuovo migrare verso altri siti, magari dopo aver allacciato rapporti di buon vicinato; sono tremendamente dispiaciuto per gli ignari di vivere in una bomba ad orologeria, ma sono tremendamente incazzato con chi, pur avendo visto l’acqua colare sui fili elettrici, non ha fatto altro che chiamare Comune e Manutencoop (almeno è quello che ho letto).
Ma chiamare un elettricista no eh ?
Assistenza, assistenza, assistenza ad oltranza, anche se si sta rischiando la vita ?
Ma se chi, consapevole del rischio in corso, avesse avuto una casa in affitto regolare, che avrebbe fatto ?
Mi sfugge la differenza tra abitare in un Progetto C.A.S.E. e in una casa in affitto !
Ah si, il costo, anzi il NON costo, dell’affitto ovviamente !
Lì non si è pagato affitto ed utenze per un bel po’ di tempo; una chiamata ad un elettricista non sarebbe stata una tragedia, ed invece…niente da fare, noi italiani, aquilani, non ce la facciamo a non farci assistere, a stare a letto inflebbati e moribondi; bisognosi ed in ginocchio, quasi proni, ma quando c’è da non pagare o da prendere, tutti belli pimpanti ed aggiornati sull’ultimo comma dell’ordinanza  x&4$£…!
Per favore, riprendetevi la vostra vita, anche se si abita in un progetto C.A.S.E., siate presenti a voi stessi e abbiate ben chiaro il concetto di realtà. Abbiate cura della vostra casa, perché è lì che dormite la notte; non c’è un plotone armato a farvi la guardia notturna, e se e quando necessario chiamate prima un elettricista e poi il Comune per farvi eventualmente rimborsare.
Sarò ricoperto di critiche, ma io, a casa mia, chiamo sia l’elettricista che l’idraulico, e li pago pure !

1 commento:

  1. Le fiamme sembrerebbero scaturite da un motore esterno di un condizionatore montato nel terrazzo di un appartamento del secondo piano della piastra.

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