Sono
tremendamente dispiaciuto per l’incendio al Progetto C.A.S.E. di Sassa; sono
dispiaciuto per chi dovrà di nuovo migrare verso altri siti, magari dopo aver
allacciato rapporti di buon vicinato; sono tremendamente dispiaciuto per gli
ignari di vivere in una bomba ad orologeria, ma sono tremendamente incazzato
con chi, pur avendo visto l’acqua colare sui fili elettrici, non ha fatto altro
che chiamare Comune e Manutencoop (almeno è quello che ho letto).
Ma
chiamare un elettricista no eh ?
Assistenza,
assistenza, assistenza ad oltranza, anche se si sta rischiando la vita ?
Ma
se chi, consapevole del rischio in corso, avesse avuto una casa in affitto
regolare, che avrebbe fatto ?
Mi sfugge
la differenza tra abitare in un Progetto C.A.S.E. e in una casa in affitto !
Ah
si, il costo, anzi il NON costo, dell’affitto ovviamente !
Lì
non si è pagato affitto ed utenze per un bel po’ di tempo; una chiamata ad un
elettricista non sarebbe stata una tragedia, ed invece…niente da fare, noi
italiani, aquilani, non ce la facciamo a non farci assistere, a stare a letto
inflebbati e moribondi; bisognosi ed in ginocchio, quasi proni, ma quando c’è
da non pagare o da prendere, tutti belli pimpanti ed aggiornati sull’ultimo
comma dell’ordinanza x&4$£…!
Per favore,
riprendetevi la vostra vita, anche se si abita in un progetto C.A.S.E., siate
presenti a voi stessi e abbiate ben chiaro il concetto di realtà. Abbiate cura
della vostra casa, perché è lì che dormite la notte; non c’è un plotone armato
a farvi la guardia notturna, e se e quando necessario chiamate prima un
elettricista e poi il Comune per farvi eventualmente rimborsare.
Sarò
ricoperto di critiche, ma io, a casa mia, chiamo sia l’elettricista che l’idraulico, e li pago pure !
Le fiamme sembrerebbero scaturite da un motore esterno di un condizionatore montato nel terrazzo di un appartamento del secondo piano della piastra.
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