Pensare liberaMente

mercoledì 23 maggio 2012

...quelle tende blu...


Quelle tende blu,
quei campi di calcio di periferia occupati e cosparsi di ghiaione bianco;
quelle cucine da campo;
quelle file per un pasto caldo;
quelle file di sebac
quel nome “COM”;
quegli occhi spaventati;
quei cani in cerca di padrone;
quell’incertezza dell’ora successiva;
quello smarrimento che nessuno può capire;
quella solidarietà che ti fa sentire un disgraziato;
quell’insistenza nel mostrare le ferite;
quella foto simbolo del dramma;
quel non accettare ciò che è successo;
quel sentirsi tradito dalla tua terra;
quell’odiare chi riesce a ridere;
quel rifiutare;
quel combattere dentro se stessi;
quel crollare;
quel sentirsi mosca bianca tra le mosche bianche;
quel rialzarsi pieno di lividi;
quella necessità di chiedere aiuto;
quella mescolanza di vecchi e nuovi traumi;
quel non ritrovarsi;
quel piangere di nascosto;
quel buoi dentro;
tutto rivissuto in una mezza mattinata di una domenica di maggio.
Ha fatto male e non me l’aspettavo;
cerco di vivere il presente, perché nel passato ci sono già stato.

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