Pensare liberaMente

giovedì 1 dicembre 2011

Riflessioni terremotate....

E' un pò che ci penso a questa cosa, non capivo cosa fosse e perchè smuovesse le mie emozioni. Oggi, come ogni volta che mi alleno, mi è riuscito di svuotare la mente, renderla libera di guardare in faccia tutte le emozioni, quelle belle e quelle brutte, quelle che mi fanno stare bene e anche quelle che mi piegano le ginocchia. In tutti i miei post ho sempre evitato di parlare in maniera intima di terremoto, ognuno di noi ha avuto il suo, simile a quello dell'altro, ma enormemente diverso da come è stato o sarà digerito e posto nel cassetto doloroso dei ricordi. Sono un privilegiato, i miei cari, la mia casa i miei amici sono ancora tutti qui a vivere questa vita improvvisamente cambiata e segnata a fuoco.
Non mi piace lamentarmi, non lo faccio con me e non farò qui sopra, ma in questi giorni sento il peso di questa vita che mi ha reso, per certi versi, spietato.
Mi sento come l'anatomo patologo che viviseziona un cadavere senza mostrare emozioni, ma sta lì a concentrarsi sul suo lavoro. Il mio lavoro mi porta ogni giorno a recarmi sui "cantieri" dove si rimuovono le macerie di crolli avvenuti o abbattimenti controllati. Ho la responsabilità di assicurare la sicurezza di chi vi lavora, prevenire ogni azione che possa essere di nocumento alla salute pubblica e determinare le azioni da porre in essere nel caso vengano ritrovati materiali inquinanti. Lo faccio con profondo senso del dovere, soprattutto se penso che la salute e la sicurezza di molte persone dipendono  dalle mie decisioni. Non importa cosa si stia rimuovendo, e che cosa venga fuori da quel mucchio di sassi a volte maleodoranti al pari di un cadavere in decomposizione. Ieri mi è capitato di guardare per qualche secondo in più quello che è rimasto della gloriosa pizzeria "Fratelli Di Tommaso", ci sarete passati sicuramente davanti; di fronte al Tribunale, dai sicuro. A parte che non mi ricordavo del gommista che c'era, ma la cosa che più mi ha "impressionato" è che non ho provato emozioni, ero solo concentrato a fare il mio lavoro. L'ho anche cercato  quel sentimento di dolore e vuoto che mi ha dato per un pò di tempo attraversare luoghi e piazze straziati e umiliati. Pensare che la prima volta che passai in Via XX Settembre, era forse giugno o luglio 2009, era chiusa completamente al traffico, mi dissi che non ci sarei più passato per molto tempo...era troppo doloroso. E oggi ? Che cosa sono diventato ? Mi domando se tornerò a provare pietà o se continuerò ad essere immune, quasi anestetizzato, di fronte a tanto scempio. Per tornare a Bomba, l'emozione che sentivo era proprio la sua assenza. 
Tornerà il sole a riscaldare la mia anima congelata tra le urla silenziose di luoghi che morte dispensarono ad altri ma non a me.

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