Pensare liberaMente

lunedì 1 gennaio 2018

Auguri cari amici !

Alla fine è arrivato, come si sospettava, come si sapeva, come ogni 52 settimane, come sempre.
Un nuovo anno. 
Il 2018
Come dovremmo cominciare a chiamare questi anni ? 
Primo ventennio del 2000 ? 
O abbreviare come facevamo nel 1900…98, 99 e chiamarli 18, 19 etc etc ?
Mi rimane difficile non metterci il 2000 davanti.
Ma vi ricordate quanto sembrava lontano ed improbabile il 2000 ?
Nessuno credeva che fosse mai arrivato.
Io credevo che non sarebbe mai arrivato.
Ricordo "Spazio 1999" nel Tv in bianco e nero, e tanti, tantissimi programmi che alla fine non si sono neanche avvicinati a descrivere i giorni che sono arrivati.
Le cabine telefoniche a gettoni, il prefisso telefonico ! 
Ma avete visto quanto è grande oggi l’elenco telefonico dell’Aquila e Provincia ? Un opuscolo di 20 pagine in formato A4!
Ricordo prima l’elenco con tutti i numeri della Regione e poi solo della Provincia.
Roma aveva due tomi A-L e M-Z !
E le automobili?
Basta va’! 
Tanto è sufficiente girare su Youtube e guadare “Anni ‘80” e “Anni ‘90” per rivivere “i vecchi tempi”.
Oggi. Oggi chi si azzarderebbe a disegnare i prossimi 30 anni ?
Neanche il più scriteriato dei visionari; beh forse lui avrebbe il coraggio di immaginare, ma scommetto che farebbe un buco nell’acqua.
E a voi, miei compagni di viaggio, com’è andata finora ?
Dai banchi di scuola, ai campi da rugby, alla Gran Sasso, per finire al vicolo della Champion, al Credito a vicolo Pizzo Doca o Fabio Cannella, al Capo.
Quante generazioni !!!!!
Poi mano a mano che ci diplomavamo tutto è andato sbiadendosi. 
Ci siamo rincontrati nelle serate del Cavour e la movida (mai immaginata) attorno a piazzetta San Biagio; un delirio.
Una follia su tutte: il Nafta !
Eh ! Lo so, ma come tutte le cose, come potevamo immaginare che avremmo ricordato tutto questo dovendo scavalcare una brutta cicatrice, che divide il prima dal dopo.
Noto, mano a mano che andiamo avanti, che la linea netta segnata quella notte, si fa meno netta, forse perché intanto abbiamo messo quasi 9 anni di distanza da allora ad oggi, ma intanto ci siamo persi molto più velocemente di quanto avremmo fatto naturalmente.
Chi ha cambiato continente, nazione…regione, chi non c’è più, sposati, separati, con o senza figli, dirigenti, avvocati, ingegneri e posti fissi.
Già ! Le nostre strade si sono diramate, incrociate fugacemente ed allontanate altrettanto, come le radici di una quercia: direzioni inimmaginabili.
Inimmaginabile: eccola la parola che cercavo; ho dovuto scavare un po’ dentro ma credo che saremmo tutti d’accordo, tutti noi che, con i nostri motorini, invadevamo quel vicolo che oggi ci guarda ancora, sono sicuro, con gli occhi di quello che eravamo per lui.
Auguri cari amici, ma non per questo ’18, ma per dove e come siamo arrivati, auguri per i prossimi “inimmaginabili” anni.


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