Pensare liberaMente

sabato 8 ottobre 2011

Fretta di morire ?


Mi dispiace, mi dispiace tanto, ne sono colpito e continuerò ad esserlo forse per sempre. Vite ingiustamente ed innaturalmente spezzate, famiglie divise su due mondi, quello della sofferenza e, per chi ci crede, quello della beatitudine. Nessuno può farci niente, nessuno può lenire il dolore di certe perdite che credo sia lacerante e perpetuo.
Ogni volta è “un colpo all’anima” [L.Ligabue], leggere il memoriale delle vittime del nostro terremoto, sapere che vicino a noi c’è chi soffre  in maniera insopportabile e pensare di essere stato un privilegiato per non aver perso alcuna persona cara. È una questione di sopravvivenza, di istinto di sopravvivenza, di qualcosa legato al nostro essere animali evoluti per i quali davanti al pericolo valgono spesso le stesse regole del leone la gazzella.
Poi si torna razionali e raziocinanti; si cerca giustizia. A volte la colpa non è di nessuno se non di Madre Natura, o meglio, Madre Natura fa il suo corso, siamo noi che ci incrociamo con lei, ma è un incontro – scontro ìmpari, sempre e comunque, nel bene e nel male.
Si cerca giustizia, iniziano i processi, sebbene l’unico imputato non sia propriamente perseguibile per raggiunti limiti di età (mi si passi questa espressione…non sono un avvocato), ma un ultra ottantenne che si ritrova sul groppone, e al tramonto della propria esistenza terrena, l’accusa di aver “ucciso” con la propria opera, o essere stato co-reo nell’uccisone di diverse persone.
Come Madre Natura, anche la giustizia deve fare il suo corso, ma se Madre Natura è perfetta così com’è, lo stesso non si può dire della Giustizia, per il solo fatto che ad applicarla sono degli imperfetti, gli uomini.
Si fa il massimo per sbagliare il minimo, e allora un rinvio ha ragion d’essere per essere sicuri di non aver tralasciato niente, neanche la consegna di una raccomandata. Rinvio a Gennaio 2012. Perché per quella data potremmo essere tutti morti ? Così lamentava oggi sulle pagine del “Il Centro” il dottor Vittorini, per il quale nutro, pur non conoscendolo, tutto il rispetto di questo mondo.
A mio giudizio non va messa fretta alla Giustizia e neanche può, come detto, essere tralasciato qualcosa che fa parte del calderone dell’inalienabile diritto di difesa dell’indagato.
In questo nostro paese stanco e malsano, rapidità non fa rima con giustizia, per cui è meglio, credo, un rinvio, che un facile errore giudiziario. Solo così, a prescindere dalla sentenza che il Tribunale partorirà, si potrà dire “GIUSTIZIA E’ FATTA”, in altro modo potremmo dire” VENDETTA E’ COMPIUTA”.
Tnx and see u soon

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